La psicosomatica del linguaggio pone al centro dell’attenzione le reciproche interazioni che si innescano tra la mente e il corpo, e tra la fisiopatologia umana e gli aspetti emozionali, tenendo in considerazione il linguaggio e la comunicazione verbale. Si tratta di un approccio globale nei confronti della persona, con l’uomo che viene considerato come un evento unitario per cui le funzioni fisiologiche, l’attività mentale e l’attività emotiva si sviluppano e si manifestano nello stesso momento. Ne deriva un messaggio che viene espresso in modo differente solo in apparenza, ma in realtà in maniera simile dal punto di vista analogico.
La salute e la malattia vengono ritenuti, dalla psicosomatica del linguaggio, parti integranti dell’unità tra il corpo, da intendersi come foriero di sensazioni, e la mente, da intendersi come insieme dei pensieri. La separazione tra il corpo e la mente, in effetti, è completamente convenzionale anche sul piano biologico, in quanto l’ipotalamo registra tutto quello che si verifica sia all’interno che all’esterno dell’organismo in qualunque momento, dalle emozioni agli stimoli sensoriali, dalla composizione del sangue alle sensazioni. Nel momento in cui si verificano, le singole operazioni mentali hanno nel cervello, e di conseguenza nel corpo, un corrispettivo chimico.
L’unità psicosomatica si attua attraverso il linguaggio, e nello specifico il linguaggio figurato. Ciò vuol dire che il sintomo psicosomatico è solo uno dei tanti modi tramite cui il corpo è in grado di manifestare dei determinati contenuti inconsci: o, in altri termini, il corpo è semplicemente il mezzo mediante il quale possono trovare una via di espressione le emozioni. Il corpo, quindi, è il luogo all’interno del quale l’inconscio è in grado di esprimersi e di fare sentire la propria voce: e raggiunge questo obiettivo ricorrendo al linguaggio simbolico. I simboli, il linguaggio dell’inconscio e il linguaggio del corpo non sono realtà differenti, ma sono esattamente la stessa cosa, in quanto si muovono e intervengono sul registro dell’analogia. Il simbolo diviene indispensabile nell’ascolto dei sogni, nella descrizione del funzionamento del corpo, nell’osservazione delle immagini: così il terapeuta riesce a individuare il senso profondo del linguaggio e di tutti i sintomi che sono manifestati dal paziente.